sabato 29 novembre 2008

Seconda Puntata

Seconda puntata...
..."Infatti troviamo, oltre allo stesso Davis alla tromba, e Evans al piano, Paul Chambers al contrabbasso, Jimmy Cobb alla batteria, Julian “Cannonball” Adderley al saxofono contralto e John Coltrane al saxofono tenore. Dopo una bellissima introduzione fatta da Evans e Chambers, c’è l’esposizione del celebra tema, passato ormai alla storia. Al minuto 1:37 c’è il primo assolo, eseguito da Davis, con l’accompagnamento saggio di Evans, il walkin’ bass di Chambers e la precisione ritmica di Cobb sul ride. Al minuto 3:34 c’è il primo cambio di testimone solistico, che arriva a John Coltrane e al minuto 5:23 ad Adderley. Con il tema in sottofondo suonato dai fiati Evans da dimostrazione di grande abilità con un assolo molto raffinato anche se più corto rispetto ai precedenti. Come coda abbiamo un’esposizione finale del tema in dissolvenza, per un totale di 9:25 minuti. La semplicità armonica del pezzo influisce grandemente sulla realizzazione degli assoli, che risultano molto densi melodicamente ma allo stesso tempo, di una fluidità quasi inaspettata. La punta di diamante della canzone è l’assolo del Coltrane, riconoscibile perché riprodotto sull’altoparlante di destra, mentre Adderley è sulla sinistra. Oltre a questa dettaglio puramente tecnico, è il calore il vero segno contraddistintivo di questo assolo, l’eleganza e la fluidità di questi due minuti lasciano estasiati, nonché perplessi. Verrebbe da chiedersi se il vero talento di Miles Davis non sia la scoperta di nuovi talenti musicali: John Coltrane, Wayne Shorter, Joe Zawinul, Chick Corea, John McLaughlin e tanti altri, ma subito al riascolto di questa canzone questo dubbio viene cancellato da una rara perla di genialità in musica. Sebbene abbia avuto una personalità molto oscura e riservata, e con l’ossessione della discriminazione razziale, Davis ha lasciato agli amanti del jazz brani di raffinata qualità, ai quali un ascoltatore non si può sottrarre: e tra questi abbiamo “So What”.
Ricordo infine che potete ascoltare questa canzone nei rifacimenti di Barney Kessel, in “Exploring the Scene”(1960), di Marcus Miller nel suo ultimo dvd “Master of all Trades”, la versione per orchestra di George Russell, e quella di Mike Stern su “Fusion for Miles: a guitar tribute. A Bitchin’ Brew”.

mercoledì 26 novembre 2008

Su richiesta

Stef, uno dei miei più assidui lettori, mi ha chiesto di dire qualcosa il prima possibile su alcuni recenti acquisti...
...Sono riuscito a dare un'ascoltata a "At the End of Time" di Fripp( solo) e al cd 1 di Fripp & Eno, "No Pussyfooting"... Devo dire che la prima impressione è stata veramente notevole, in quanto ( ho ascoltato prima At the end of time) è incredibile quanto questo ex Re Cremiso riesca a fare da solo. L'album infatti è un live suonato interamente da solo. Il cd contiene 10 tracce, ma il senso di rilassatezza è molto forte, e a fatica di coglie la fine di un brano e l'inizio di quello successivo. Ascolto impegnativo, sicuramente poco adatto alla mattina appena svegli( anche se in realtà l'ho ascoltato proprio stamattina appena sveglio) e nelle situazioni di fretta, nella quali non ci si può prendere il tempo necessario per un ascolto tranquillo e rilassato.
Per quanto riguarda il cd 1 di Fripp & Eno( anno 1973), questo è il primo album di collaborazione tra questi due grandi musicisti e sperimentatori. Qui, a differenza di At the end of time( anno 2006), nel quale cogliamo sì l'aspetto elettronico legato soprattutto all'effettistica, siamo di fronte a un vero album di musica elettronica anni '70, post Bitches Brew per intenderci. Album ancora adesso all'avanguardia, sebbene i suoni datati: figuriamoci all'epoca!
Piccola curiosità: iTunes classifica questo album sotto "Unclassifiable".
Qualche link utile( per At the end of time):
http://www.dgmlive.com/archive.htm?artist=14&show=1058
http://www.dgmlive.com/archive.htm?artist=14&show=1078
http://www.dgmlive.com/archive.htm?artist=14&show=1079
http://www.dgmlive.com/archive.htm?artist=14&show=1105
http://www.dgmlive.com/archive.htm?artist=14&show=1106

lunedì 24 novembre 2008

George Benson vs John Mclaughlin: altro che UFC 91

Creo questo post per raccogliere i commenti riguardo al sondaggio sullo scontro tra Benson e McLaughlin: commentate abbondanti!!

http://www.youtube.com/watch?v=tqCS8gMgJNU

domenica 23 novembre 2008

Fiera del disco: vecchia incognita


Sono anni, penso 6 ad essere esatti, che puntualmente in questo periodo vado alla fiera del disco che si tiene a Parma. Appuntamento imperdibile per i fanatici come me, è un'ottima occasione per trovare cd rari, bootleg, raccolte strane, o semplicemente prime edizioni di cd che si hanno sul computer o in versione rimasterizzata. Si passa dal cd, alle maglie, ai poster, vinili vari, dvd e chi più ne ha più ne metta. Devo ammetere che negli ultimi anni la fiera aveva subito una battuta d'arresto, soprattutto l'anno scorso non mi aveva molto convinto, sia per la scarsa quantità di cd presenti, sia per l'ancora più esigua collezione di jazz e limitrofi e per i prezzi. Quest'anno invece sono rimasto positivamente colpito: erano anni che non vedevo una fiera del disco così ricca. Solitamente vado alla fiera del disco con i risparmi di un anno, o circa, per poter prendere la maggior quantità possibile di rarità. Ecco cos'ho preso oggi:
  • Tower of Power: Tower of Power http://en.wikipedia.org/wiki/Tower_of_Power_(album)
  • Balanescu Quartet: Luminitza http://en.wikipedia.org/wiki/Balanescu_Quartet
  • Arvo Pärt: Miserere( edizione cofanetto) http://en.wikipedia.org/wiki/Arvo_P%C3%A4rt
  • Milford Graves: Percussion Ensemble with Sunny Morgan http://en.wikipedia.org/wiki/Milford_Graves
  • Robert Fripp: At the End of Time( live in Inghilterra ed Estonia 2006): http://en.wikipedia.org/wiki/Robert_Fripp
  • Robert Fripp & Brian Eno: No Pussyfooting( primo album di Fripp con Eno, doppio album) http://en.wikipedia.org/wiki/No_Pussyfooting_(album)
  • e per finire: John Zorn: IAO music in sacred light( limited edition): http://en.wikipedia.org/wiki/I.A.O.
Ci sono stati anche degli aspetti negativi: alcune bancarelle comunque tengono prezzi molto alti, puntando sugli album che si trovano nei normali negozi di musica senza invece puntare sulle rarità e sui cd usati, che sono la forza di questo tipo di evento.

venerdì 21 novembre 2008

Post '59

"Purtroppo, diro' una frase da nostalgico, sembra, in questo momento, che il Jazz abbia detto tutto o quasi. Non trovo nessuno, davvero nessuno all'altezza di quei mostri, magari dei virtuosi, ma non c'e' anima ne' novita'. Dis dammi qualcosa di nuovo su cui appassionarmi :D"

Dopo una mia prima risposta, che alcuni hanno giudicato fumosa, sebbene la ri-accendo, nel senso che l'argomento necessita di molto più spazio, ho deciso di annotare qualche album "recente" che consiglio:

10) Attention Deficit: Attention Deficit( anno 1998)
9) Trevor Dunn's Trio Convulsant: Sister Phantom Owl Fish( anno 2004)
8) Vernizzi Jazz Quartet: Play Bach and Play Paganini( anno 1998)
7) Gianluigi Trovesi: Live italiano( anno 2007)
6) Fred Hersch: The Fred Hersch Trio plus 2
5) Sean Malone: Cortlandt( anno 1996)
4) Ludovico Einaudi: Divenire( anno 2006)
3) Dave Douglas: Freak In( anno 2003)
2) Enrico Rava: The Words And The Days( anno 2005)
1) John Zorn with Electric Masada: 50th Birthday Celebration Vol. 4 ( anno 2004)

Due parole su questi album: Attention Deficit, acid jazz con Alex Skolnick e Michael Manring al basso elettrico; Trevor Dunn bassista free jazz sul pazzoide andante; Rino Vernizzi forse il più grande fagottista europeo del Novecento: propone brani di repertorio classico senza quel cattivo gusto e spocchiosità soliti in questo genere di cose. Trovesi, album jazz a tinte progressive rock( ricorda vagamente Fourth dei Soft Machine); Fred Hersch: per i nostalgici come Sergio. Sean Malone, bassista metal con strane tendenze fusion; Einaudi e Douglas vanno ascoltati. The Words e il Vol.4 due must.
Questi sono i primi 10 album che mi sono venuti in mente usciti di "recente": il filo conduttore è il jazz, anche se ho inserito qualcosina che non è proprio jazz. Ho cercato fra le altre cose di inserire qualche perfetto sconosciuto( chi è Sean Malone?) evitando Hancock e Corea sebbene meritassero a pieni voti di entrare in questa mini-lista. Cito a mo' di lista della spesa solo qualche altro nome: Bill Frisell, Uri Caine, Mark Feldman, Jan Garbarek, Richard Galliano, Paolo Fresu e Gianluca Petrella.

http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendid=206843099
http://www.youtube.com/watch?v=YP1-DcfFWJs
http://www.youtube.com/watch?v=JOH1LPlJekA
http://www.youtube.com/watch?v=yTyByM25AGY
http://www.myspace.com/greenleafmusic
http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendid=69842950
http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendid=202467041

giovedì 20 novembre 2008

So What?

Pubblico in vecchio lavoro, presumibilmente in 2 puntate...

"É il 1959 quando Miles Davis, trombettista e compositore, firma uno dei capolavori, che poi diventerà un classico, del jazz: “So What”. Questo standard segna uno spartiacque nella storia del jazz: infatti, dopo la risposta bianca, il cool, al bebop, e prima del periodo free e fusion, ci troviamo di fronte al manifesto del jazz modale. Non più in periodo bebop, né Hard bop, dei quali rifiuta le armonie complicate, il virtuosismo del linguaggio, e il ritmo ossessivo, Miles Davis adotta una struttura armonica semplicissima: 8 battute in Re-7 + 8 battute in Re-7 + 8 battute in Mib-7 + 8 battute in Re-7, per un totale di 24 battute di cui 16 sullo stesso accordo, per una struttura AABA. In questo modo i musicisti si trovano davanti a una libertà di improvvisazione mai raggiunta prima e hanno la possibilità di focalizzare l’attenzione su scale e modi che fino a quel momento non avevano mai avuto: è improvvisazione modale. Miles Davis e Bill Evans, pianista, sviluppano questa idea da George Russell, altro pianista e compositore, e dal suo libro “Metodo della Lidia cromatica”: ma, lo stesso, il marchio stilistico di Davis è riconoscibile, e lo stesso trombettista, per registrare questo cd, in sole due sessioni, e senza prove precedenti, si avvale di una band fuori da ogni portata..."

Qualche link utile:
http://www.myspace.com/milesdavis
http://www.youtube.com/watch?v=P4TbrgIdm0E

venerdì 14 novembre 2008

Un'archtop a me, un'archtop a te...

Oggi, per sconfiggere la noia dovuta all'attesa dell'autobus, ho comprato "Axe": ho letto un interessante articolo riguardo alla AR910 CE-7 della Eastman, marca cinese (http://www.axemagazine.it/month.htm : penultimo articolo, la chitarra a sinistra). In particolare questa chitarra è un'archtop, o semiacustica in Italia, a 7 corde, modello molto particolare e anche di difficile reperimento. I maestri della chitarra jazz a 7 corde sono George Van Eps e Bucky Pizzarelli, ma anche John Pizzarelli e Howard Alden solo per citarne alcuni. Generalmente viene utilizzata per formazioni ristrette, quali il duo o il trio. L'utilizzo della settima corda conferisce agli accordi una notevole profondità.
Oggi ho ascoltato "In a Mellow Tone", di H. Alden e B. Pizzarelli. L'album che ne esce da questo duo chitarristico è un album molto interessante, molto particolare: ma la cosa che più colpisce è la raffinatezza. Gli accompagnamenti e le parti solistiche non sono mai forzate ed intromettenti, ma lasciano all'ascoltatore il gusto dell'ascolto, di un jazz mainstream vecchio stile, raffinato e mai scontato.
In internet sono riuscito a reperire solo questi video:
http://www.youtube.com/watch?v=QW0-w0z5FUc
http://www.youtube.com/watch?v=XtO5U6Clm4c&feature=related