venerdì 21 novembre 2008

Post '59

"Purtroppo, diro' una frase da nostalgico, sembra, in questo momento, che il Jazz abbia detto tutto o quasi. Non trovo nessuno, davvero nessuno all'altezza di quei mostri, magari dei virtuosi, ma non c'e' anima ne' novita'. Dis dammi qualcosa di nuovo su cui appassionarmi :D"

Dopo una mia prima risposta, che alcuni hanno giudicato fumosa, sebbene la ri-accendo, nel senso che l'argomento necessita di molto più spazio, ho deciso di annotare qualche album "recente" che consiglio:

10) Attention Deficit: Attention Deficit( anno 1998)
9) Trevor Dunn's Trio Convulsant: Sister Phantom Owl Fish( anno 2004)
8) Vernizzi Jazz Quartet: Play Bach and Play Paganini( anno 1998)
7) Gianluigi Trovesi: Live italiano( anno 2007)
6) Fred Hersch: The Fred Hersch Trio plus 2
5) Sean Malone: Cortlandt( anno 1996)
4) Ludovico Einaudi: Divenire( anno 2006)
3) Dave Douglas: Freak In( anno 2003)
2) Enrico Rava: The Words And The Days( anno 2005)
1) John Zorn with Electric Masada: 50th Birthday Celebration Vol. 4 ( anno 2004)

Due parole su questi album: Attention Deficit, acid jazz con Alex Skolnick e Michael Manring al basso elettrico; Trevor Dunn bassista free jazz sul pazzoide andante; Rino Vernizzi forse il più grande fagottista europeo del Novecento: propone brani di repertorio classico senza quel cattivo gusto e spocchiosità soliti in questo genere di cose. Trovesi, album jazz a tinte progressive rock( ricorda vagamente Fourth dei Soft Machine); Fred Hersch: per i nostalgici come Sergio. Sean Malone, bassista metal con strane tendenze fusion; Einaudi e Douglas vanno ascoltati. The Words e il Vol.4 due must.
Questi sono i primi 10 album che mi sono venuti in mente usciti di "recente": il filo conduttore è il jazz, anche se ho inserito qualcosina che non è proprio jazz. Ho cercato fra le altre cose di inserire qualche perfetto sconosciuto( chi è Sean Malone?) evitando Hancock e Corea sebbene meritassero a pieni voti di entrare in questa mini-lista. Cito a mo' di lista della spesa solo qualche altro nome: Bill Frisell, Uri Caine, Mark Feldman, Jan Garbarek, Richard Galliano, Paolo Fresu e Gianluca Petrella.

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http://www.youtube.com/watch?v=YP1-DcfFWJs
http://www.youtube.com/watch?v=JOH1LPlJekA
http://www.youtube.com/watch?v=yTyByM25AGY
http://www.myspace.com/greenleafmusic
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12 commenti:

Sergio Gaudio ha detto...

eheh... "nostalgico come Sergio", tra l'altro per mia stessa ammissione.. ed e' vero.
Pensa che sono partito con la fusion, quando avevo 12/13 anni...poi sono finito al Jazz anni 50/60..
mentre negli stati uniti ascoltavo molto free e avant-guard, soprattutto dal vivo..

Sergio Gaudio ha detto...

mi ero scordato, grazie molte per i suggerimenti..

stef ha detto...

grazie anche da parte mia. ora faro' andare bit torrent a go-go :-D

Dis ha detto...

ah, sergio, ma tu sei un jazzista vecchio stile! iniziare ad ascoltare fusion a 12 anni è veramente notevole!! neanche l'hendrix di baganzolino è a questi livelli!

Dis ha detto...

in Italia ci sono alcuni artisti molto interessanti... ad esempio io stra vedo per Petrella( presente nel cd di Rava) che ha sperimentato anche diverse cose nell'ambito dell'elettronica...
http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendid=148418523
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oltre ai geniali black milk...

Sergio Gaudio ha detto...

>niziare ad ascoltare fusion a 12 anni è veramente >notevole!!
no not really..avevo un cugino piu' grande che l'ascoltava e che m'influenzo' moltissimo. In quel periodo ascoltavo soprattutto George Benson, il doppo live credo fosse in LA, George Duke, Stanley Clack e una delle cose che mi piaceva di piu' era Rio di Lee Ritenour (penso che poi si sarebbe dovuto ritirare :D), Al di Meola etc etc..
Poi, mi fece ascoltare Offramp di Pat Metheny (14/15 anni) e continuai ad ascoltarlo fino a Last Train home..poi purtroppo Pat e' diventto quasi inascoltabile :D..

Petrella piace anche a me, mentre purtroppo non mi piace Rava, vado controccorrente, diciamo che non mi dice molto. Trovesi invece mi piace molto, molto sperimentale, almeno fino a qualche tempo fa, non so ultimamente.

Dis ha detto...

Guarda, io Metheny me lo godo... soprattutto i lavori in trio non mi dispiacciono... col metheny group è molto pop-jazz, però ha sempre un suo perchè. ho "speaking of now" del metheny group, e alla fine, commercialità a parte, come album regge, certo non è un album jazz però a me non dispiace.
trovesi ha suonato a parma qualche settimana fa ma non sono riuscito ad andare a sentire: comunque suonava al teatro regio con l'orchestra...

Sergio Gaudio ha detto...

beh, cose tipo Are you going with me
(per la verita' tutto Offramp) o la psichedelica As Falls Whichita so Falls Wichita falls, American garage credo siano ad un livello diverso di creativita', per lo meno questa e' la mia opinione, poi ovviamente tutto e' molto soggettivo. Un purista ti direbbe che fanno cagare...Comunque quello e' il Pat che preferisco, secondo me ha influenzato tantissimo la "fusion" successiva, mentre per esempio non stravedo per uno dei suoi allievi, visto che lui dice di esserne stato molto influenzato, Bill Frisell, non tanto in termini di bravura, perche' comunque stiamo parlando di gente con le contropalle, ma per lo stile, che non sento.

devo dire che "travels" era uno dei pochi esempi in quel periodo in cui sicuramente la versione dal vivo era meglio dell'originale.

Una cosa che mi piaceva moltissimo era il primo disco di Lyle Mays, non so se lo hai mai ascoltato. Mi piaceva moltissimo il suo stile al piano, magari non virtuoso, ma con arie da spinello...:D..
Non so perche', a me ha sempre ricordato come personalita' Ray Manzarek nel rock, non so se sei d'accordo..

Trovesi, secondo me davvero uno che ha creativita'...

Dis ha detto...

Fia sergio... mi hai un po' spiazzato con questo tuo ultimo commento: non ho diversi cd ai quali ti riferisci... dovrò trovarli al più presto per evitare altre brutte figure!! :-D
Per quanto riguarda Frisell, ho diversi album suoi: l'unico che ho riascoltato ultimamente Gone, Just like a train che è il mio preferito, meglio gli altri di Frisell non mi fanno impazzire... anche gli album con Zorn non mi hanno colpito favorevolmente... Per quanto riguarda i chitarristi sciroccati preferisco Marc Ribot, anche se il vero punto di forza di Frisell è la versatilità: in gone just like a train passa dal blues al country, al jazz mainstream all'avant jazz con una semplicità di linguaggio impressionante...

Dis ha detto...

oggi alla fiera del disco ho visto il live a LA di Benson e mi sei venuto in mente!!!

Sergio Gaudio ha detto...

eheh.. spero tu l'abbia comprato W/E in LA. Lui a braccia aperte vestito di bianco in copertina :D :D cazzo com'era anni 70 !! Per me rimane ancora una delle cose migliori di Benson..prima che si desse completamente al Pop.

Dis ha detto...

Sì sì era quell'album lì: anni '70 rules!!!